29 maggio 2008
Si scrive B, si legge Bomber
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di Il Corriere dello Sport (29-5-2008)
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di Michele Pennetti
TARANTO - Un centro di gravità permanente che ricorda un antico
guerriero rossoblù, Christian Riganò, e che dal momento del suo arrivo
- ultimo giorno del mercato di gennaio - ha trasformato il Taranto in
una gioiosa macchina da guerra. L'impatto di Gianvito Plasmati sulla
stagione rossoblù è stato determinante. Alla squadra di Cari, bella
ma spesso improduttiva nel girone d'andata, brillante nella
costruzione e però avara nella finalizzazione, mancava un centravanti
con le sue caratteristiche: una pertica di roccia, un radar in grado
di catturare ogni pallone aereo, una sponda abile a dialogare con i
compagni ed a favorire i loro inserimenti per la battuta a rete
(emblematico il lavoro compiuto domenica scorsa, contro il Crotone,
prima del 2-0 realizzato da Cutolo).
SETTE RETI - Con Plasmati in campo, è come se il Taranto avesse
cambiato faccia: da effimero è diventato concreto, da stitico si è
tramutato in altamente incisivo fino a guadagnarsi di forza la finale
play off con l'Ancona. Il bomber materano, la cui comproprietà del
cartellino è stata rilevata dal Foggia (l'altra metà è in possesso del
Catania), ha firmato sette gol in quindici partite (semifinali play
off incluse) ma soprattutto, anche nelle domeniche nelle quali non è
parso ispirato, ha fornito un contributo fondamentale nello sviluppo
della manovra offensiva. « L'allenatore mi chiede di fare un certo
tipo di gioco - suole ripetere Plasmati - che peraltro si addice alle
mie peculiarità. E' bello avere sintonia con i colleghi di reparto e
non solo. Questo gruppo ha dimostrato di avere le carte in regola per
tagliare il traguardo della serie B ».
IL PRECEDENTE - Ad Ancona il suo nome fa rima con spauracchio. Nel
match conclusivo della stagione regolare, allo stadio Del Conero, il
fromboliere si procurò il rigore dell'1-1 e segnò, con un destro
sontuoso, la rete del momentaneo vantaggio jonico. Domenica prossima,
invece, a causa dell'assenza di Cutolo, il suo peso e la sua presenza
là davanti, nel cuore della retroguardia marchigiana, risulteranno
ancora più importanti. Cari è indeciso se mettergli alle spalle due
soli trequartisti, rispolverando dal baule l'albero di Natale
(4-3-2-1), oppure riproporre il modulo con le tre mezze punte a ridosso
del corazziere lucano.
Il test in famiglia di oggi pomeriggio svelerà molto. Dopo, Plasmati e
il resto del Taranto si trasferiranno in ritiro a Castellaneta Marina.
di Massimo Boccucci
ANCONA - Lo chiamano ' vipera', rende l'idea. Al Perugia ha lasciato
veleno quanto basta, con un gol al 'Curi' e un altro al 'Del Conero',
arrivando a quota 17 reti senza la benchè minima voglia di fermarsi.
Sasà Mastronunzio proverà a lasciare l'impronta del morso anche contro
il Taranto. « Non faccio promesse, spero di poter dare ancora una
mano. Allo 'Iacovone', però, non dovremo ripetere gli errori commessi
a Perugia nella partita di andata quando siamo entrati in campo troppo
remissivi » , ha ammonito il centravanti martedì sera dagli studi di
“E'Tv” prima di entrare in silenzio stampa con tutta la squadra.
La doppia finale corre lungo la lunga vigilia, pregustando la resa dei
conti. « Sono in finale - ha spiegato Mastronunzio - le due squadre
che hanno meritato di più, noi per l'andamento di tutta la stagione
ed il Taranto per quanto ha fatto dopo un avvio stentato. Sarà una
bella partita » .
I MERITI - L'Ancona pare avere due volti, e comunque l'ultimo viene
ricordato volentieri. « Abbiamo fatto una bella impresa - aggiunge
Mastronunzio - con pieno merito perchè ci abbiamo creduto. E' stato
determinante segnare dopo un quarto d'ora: se non ci fossimo riusciti
nel primo tempo, la rimonta sarebbe stata complicata » .
FIBRILLAZIONI SOCIETARIE Non c'è pace in società. La squadra tenta la
scalata alla B, mentre i dirigenti surriscaldano il clima. Ugo
Colombo ha fatto sapere di aver ceduto gratuitamente le proprie quote
alla 'Terzo Tempo Srl', che detiene l'80% delle azioni. I soci
milanesi si sono incontrati in vista dell'assemblea di domani. C'è
curiosità, non tanto sulle procedure della ricapitalizzazione quanto
per il confronto tra il presidente Sergio Schiavoni ed Enrico Petocchi
amministratore delegato di 'Terzo Tempo', che sono ai ferri corti ormai
da parecchio. Petocchi, presente domenica scorsa al ' Del Conero', ha
auspicato più attenzioni verso la squadra che verso le vicende
societarie, ma il silenzio stampa in vigore da ieri provoca l'effetto
contrario. Petocchi si è soffermato sulla proposta della Fondazione,
giudicandola come una soluzione interessante nel ritenere che in
futuro la società dovrà strutturarsi con un progetto maggiormente
legato al tessuto locale. m.b./infopress | http://www.tarantosupporters.com/homepage.htm
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