Le
pagelle di fine stagioni sono l'occasione per ringraziare la squadra
intera per l'impresa costruita a Busto Arsizio. Nessun voto, nessun
giudizio, soltanto l'affetto incondizionato per chi ci ha riportati in
B dopo 11 anni.
L’impresa di Busto Arsizio
incorona campione ai playoff una squadra che merita applausi e
festeggiamenti, ora. Le “pagelle” del dopo partita sono un piccolo
racconto del campionato di ogni protagonista biancoscudato. Senza alcun
voto, nè giudizio, che oggi sembra quasi superfluo, ma soltanto con un
ringraziamento, di cuore, per aver riportato Padova in Serie B.
Cano:
Cominciare con l’estremo difensore è d’obbligo. Rappresenta il numero 1
di questo Padova tutto cuore e coraggio, emblema della riscossa
biancoscudata con parate decisive in ognuna delle gare vinte dal Padova
nella scalata ai playoff. Siamo convinti che la promozione del Padova
passi soprattutto per quel miracolo all’Euganeo contro il Monza, con la
partita bloccata sull’1-1. Grazie immenso Andrea. Facchin:
Gioca tre partite all’inizio della stagione, dopo un ottimo
precampionato. Becca, suo malgrado nove gol e tante critiche. Però
compie un gesto che a pochi, forse nessuno, avevano visto compiere in
passato, di fronte a prestazioni anche peggiori: chiede scusa.
Festeggiare con i compagni è per lui motivo di grande orgoglio. Bianchi:
Pochi spezzoni di gara, per il giovane difensore, dopo il precampionato
giocato da titolare sulla fascia sinistra della difesa. Si fa trovare
pronto quando il Mister lo chiama all’appello. Carbone:
Terzino destro di esperienza e qualità, dimostra sempre il proprio
valore. Peccato che i tanti infortuni lo abbiano condizionato,
pregiudicandone la presenza da titolare anche ai playoff. Cesar:
Il brasiliano arriva a gennaio in una situazione di squadra (e
classifica) pressochè deficitaria. Suona la carica, sistemandosi al
centro della difesa e serrando i ranghi. È fondamentale nella solidità
del reparto arretrato del Padova. Cotroneo: E’
anch’egli vittima di un grave infortunio, a gennaio, che ne pregiudica
la stagione. Rimane al fianco della squadra come Capitano non
giocatore. La festa finale è anche sua. Di Venanzio:
Busto gli porta male. Due rossi in altrettante gare giocate quest’anno.
Ha carica da vendere, sa trascinare i compagni ed il pubblico e,
nonostante qualche irruenza di troppo, è anch’egli simbolo della
rincorsa biancoscudata. È un cavallo pazzo, questo Fabio Di Venanzio. Faisca:
Si commuove come un bambino alla fine dell’ultima partita. È una Serie
B importante anche per il capitano portoghese. Con Cesar forma una
coppia di grande affidabilità. Da blindare per il prossimo anno. Falsini:
Accolto con scetticismo per un’età anagrafica non più da ragazzino,
impiega un po’ a trovare la marcia giusta. Qualche infortunio lo blocca
nel finale di stagione, ma a Ravenna segna il gol più importante di
tutti, per questo Padova che ora vola in B anche grazie al “Sindaco”:
grazie Gianluca! Giovannini: Avremmo voluto vederlo
all’opera in pianta stabile. Non fosse per il tremendo infortunio che
l’ha allontanato dal campo sul più bello. Ora la cadetteria lo aspetta:
sarà un bel banco di prova. Lo aspettiamo. Petrassi:
Riesce a ritagliarsi uno spazio importante, giocando in pianta stabile
persino i playoff. Si va valere, nonostante la giovane età e la poca
esperienza in categoria. Riesce a togliersi anche la soddisfazione di
un gol da… Serie B, nel secondo turno di Tim Cup a Piacenza ad agosto.
Un segno premonitore? Baccolo: Gioiellino
biancoscudato, impreziosisce la sua prima stagione da professionista
vero (nonostante i soli 18 anni), con due reti fondamentali per il
Padova. È emblema della capacità di Sabatini di coltivare un patrimonio
di giovani importantissimo. Grande Pietro! Bovo: Ha
il contratto fino al 2012 ed ora potrà giocare in B, palcoscenico che
merita alla grande, con la maglia del “suo” Padova. Onore a lui, gran
lottatore e pedina imprescindibile per il Padova trionfante ai playoff. Filippini:
Mette assieme moltissime presenze, nonostante i diversi match giocati
subentrando dalla panchina. Segna anche gol importanti, sempre in zona
Cesarini. Come dire, anch’egli è stato decisivo. Gentile:
Gli infortuni non gli permettono di mettersi in mostra come vorrebbe.
Rimane spesso ai margini ma si fa trovare pronto, vedi i minuti finali
della decisiva sfida di Busto Arsizio. Jidayi:
Anch’egli arriva a gennaio. Era l’uomo che mancava al Padova. Quantià e
qualità, senza risparmiare nulla in campo, nemmeno qualche colpo ai
limiti del regolamento. È quello che serviva, insomma. Alla grande
Willy! Lewandowski: Ha grandi doti e potenzialità
enormi, ma non ha saputo innestare la marcia vincente. È giovanissimo e
va valorizzato per il prossimo futuro. Patrascu:
Silenzioso e diligente, in campo dimostra grandi doti tecniche. Quando
segna a Ravenna e corre verso la Curva, manda in visibilio migliaia di
tifosi. In B può fare la differenza ancora. Pederzoli:
E’ protagonista di un campionato tra luci e qualche ombra. Pecca un po’
di presunzione quando risponde a tono alle critiche della stampa, ma in
campo quando c’è, si vede e sente. Il rigore fallito a Ravenna? Un
brutto sogno, già svanito. Baù: Ce lo ricordavamo
ala destra dal gol facile. Inizia il campionato con qualche colpo
importante, poi si perde complici infortuni ed un po’ di scoramento.
Gli lanciamo una sfida: tornerà l’Eder che conoscevamo? Di Nardo:
Immenso, indescrivibile, caparbio, umile, cinico, concreto. Se volete
aggiungere qualcosa, fatelo senza problemi. Per noi Totò è la bandiera
del padova 2008/09. Al di là della doppietta decisiva a Busto, è sempre
stato presente, anche quando la ruota girava al contrario. Grazie Totò,
grazie di cuore. Gasparello: Un gol (pesantissimo)
e qualche presenza in un campionato anche per lui funestato dagli
infortuni. E’ padovano d.o.c. e speriamo di vederlo in rosa anche in
cadetteria. Rabito: Con Varricchio si contende la
palma di capocannoniere. Torna nel palcoscenico che più gli compete,
una Serie B dove potrà continuare a mettersi in luce e sacrificarsi per
la maglia biancoscudata. Vai Roger! Varricchio:
Infortuni in quantità industriale anche per lui, eppure l’airone c’è ed
è decisivo nelle trasferte del Padova per quanto riguarda il girone di
ritorno. Sono suoi 12 punti conquistati lontano dall’Euganeo. E’ un
professionista serio, che merita applausi per esserci sempre stato,
contro tutto e contro tutti. Segna per noi, Massi Varricchio!
Non ci siamo dimenticati di Crovari, Campanholi e Donadoni,
che la maglia del Padova l’hanno vestita con onore e merito seppur in
sporadiche occasioni, prima di dover gettare la spugna per i soliti
infortuni che hanno falcidiato la rosa di quest’anno. Grazie anche a
voi, ragazzi!
Sabatini: Siamo certi di una
cosa; è il tecnico migliore che Padova abbia avuto negli ultimi 10
anni. Umiltà, carattere e grandi motivazioni l’hanno reso grande. E lui
ha saputo rendere grande una squadra plasmata di domenica in domenica
dopo il suo ritorno in panchina prima della trasferta di Venezia. È la
dimostrazione che i grandi nomi ed i curriculum altisonanti non servono
proprio a nulla, quando non c’è la passione. Grazie di cuore Mister,
grazie, grazie, grazie! Marco Lorenzi –
marco.lorenzi@biancoscudati.net |