1 settembre 2008
Calcio, fuori i violenti dagli stadi
Disordini,
violenze e teppismo, hanno caratterizzato la prima giornata di
campionato. C'è bisogno di misure rigorose contro i violenti, a
salvaguardia della maggioranza, civile, che spera sempre di assistere
alle partite, senza preoccuparsi per la propria incolumità
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 Carabinieri in tenuta antisommossa |
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Sicuramente
ci sarà un giro di vite per le prossime gare e per quei campi
considerati a rischio. Pagheranno molti tifosi veri a causa di questi
teppisti che si camuffano da tifosi e che i veri Ultra dovrebbero
allontanare dalle loro curve per non danneggiare un movimento che pure
ha dato esempi di sportività e che troppo spesso, per superficialità di
cronaca, è stato accomunato con teppisti da stadio.
Fuori
i violenti. Si conoscono, si sa chi sono, siano banditi dagli stadi e
messi in condizioni di non nuocere. Senza nascondersi dietro il
classico dito, diciamoci la verità: in ogni piazza sportiva i violenti
si conoscono e li conoscono anche gli uomini del gruppo speciale
antiviolenza. Ebbene ci si muova in anticipo.
Non
si sta parlando di ripristinare il “modus operandi” della polizia
fascista che arrestava in anticipo i contrari al movimento, ma si
faccia in modo di bloccarli e tenerli, comunque, fuori degli stadi.
Significa questo ripudiare la libertà prevista dalla democrazia? Ma
della libertà dei cittadini normali che vorrebbero seguire la partita
del cuore con moglie e figli al seguito che ne facciamo? I loro diritti
chi li difende?
Possibile
che poche migliaia di teppisti in Italia debbono tenere in ostaggio una
nazione intera che ama il calcio e vorrebbe poterlo seguire in pace?
Gli stadi sono diventati per troppi anni zona franca dove tutto era
possibile. Molti falsi tifosi, approfittando delle instabilità
psicologiche di alcuni presidenti, sono diventati, di fatto, operatori
del tifo guadagnando migliaia di euro con le varie espressioni della
tifoseria organizzata. Ora tutti diciamo basta, fuori i violenti dagli
stadi.
L’Osservatorio
Nazionale aveva voluto offrire un’apertura di credito che i teppisti
napoletani hanno bruciato e chiuso nel modo peggiore. Attendiamo
sviluppi, ma soprattutto, una decisa posizione che serva a ripulire gli
stadi e non a chiuderli definitivamente agli sportivi.
Gianni Lussoso http://www.calciopress.net/news/124/ARTICLE/5194/2008-09-01.html
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