19 giugno 2012
Calcioscommesse, punite Albinoleffe, Novara e 19 società. Multe a Siena e Samp
Condannati
anche 53 tesserati dalla commissione disciplinare Figc. Ecco i verdetti
sul primo troncone dei processi sportivi per le partite truccate e gli
imbrogli tra giocatori e criminali organizzati. I giudici non hanno
atteso che giocassero gli azzurri questa sera Ventuno società e cinquantadue persone fisiche sanzionate. Questi i verdetti della Commissione Disciplinare presieduta da Sergio Artico sul primo troncone dei processi sportivi relativi al calcioscommesse
resi pubblici oggi dalla Figc. Nessuna giornata di sospensione quindi,
con la pubblicazione delle sentenze rinviata a domani, in segno di
‘rispetto’ per la Nazionale impegnata stasera nella partita decisiva di
Euro 2012 contro l’Irlanda. Le sentenze, depositate ieri sera dalla
Commissione Disciplinare in un faldone di circa 80 pagine, sono state
rese pubbliche immediatamente. Non è ancora luglio, ma è già tempo di
saldi a Roma. Ecco le decisioni della Disciplinare: 4 punti di
penalizzazione e 35 mila euro di ammenda al Novara, da scontare nel
prossimo campionato di Serie B, invece che i 6 richiesti da Palazzi,
che voleva anche l’esclusione dalla prossima Coppa Italia. E sconti per
tutti, non dal punto di vista pecuniario – dove sono state confermate
le richieste di Palazzi – ma da quello dei punti di penalizzazione:
l’AlbinoLeffe nella prossima stagione di Lega Pro partirà da -15 (invece
che -27). la Reggina da -4 (-6), il Piacenza da -11 (-19), il Monza da
-5 (-6), l’Ancona da -8 (-10 ). Confermati invece i -2 per il Pescara
nel prossimo campionato di Serie A e anche le penalizzazioni richieste
da Palazzi per Padova (-2) Empoli e Avesa (-1). Confermate anche le
multe di 50 mila euro per Siena e Sampdoria. Nessuno sconto per
il Pescara quindi che – per adesso, in attesa del secondo troncone di
processi previsti per luglio – è l’unica squadra che dovrà scontare una
penalizzazione nel prossimo campionato di Serie A. Alla società
abruzzese contestata la responsabilità oggettiva per la partita
Piacenza-Pescara del 9 aprile 2011 in cui il tesserato Nicco tentò di alterare il risultato con Gervasoni. Lo
sconto di 2 punti per il Novara è invece motivato dal fatto che la
società piemontese a marzo si era adoperata, tramite un accordo con
Federbet, a far monitorare le partite della squadra e a denunciare
eventuali comportamenti sospetti. (vedi sotto)
Confermate anche le
richieste di radiazione (cinque anni con preclusione alla permanenza in
qualsiasi rango o categoria della Figc) per Alessandro Zamperini, Mario
Cassano, Luigi Sartor e Nicola Santoni, tra i protagonisti di questa
prima fase dei processi, In totale sono 33 i calciatori condannati: 4
anni per Roberto Colacone, Alberto Comazzi, Luca Fiuzzi, Salvatore
Mastronunzio, Marco Paoloni, Cesare Rickler, Mirko Stefani; 3 anni e 9
mesi per Franco De Falco, Riccardo Fissore, Andrea Iaconi; 3 anni e 6
mesi per Andrea Alberti, Davide Caremi, Federico Cossato, Alberto
Fontana, Vincenzo Iacopino, Thomas Hervè Job, Mattia Serafini e Nicola
Ventola; 3 anni e 3 mesi per Giuseppe Magalini, Gianni Rosati; 3 anni
per Filippo Cristante, Nicola Ferrari, Ruben Garlini, Vincenzo Italiano,
Maurizio Nassi, Gianluca Nicco e Daniele Vantaggiato; 9 mesi per
Edoardo Catinali; 6 turni di squalifica per Vincenzo Santoruvo. Ora
ci saranno dai due ai quattro giorni per presentare gli appelli, entro
un paio di settimane le sentenze di secondo grado e poi la possibilità
di ulteriori appelli al Tar o al Tnas. Accolti tutti i patteggiamenti ai sensi degli articoli 23 e 24 del Cgs:
Atalanta (2 punti di penalizzazione e 25 mila euro di ammenda); Modena
(2 punti); Livorno (15 mila euro di ammenda); Ascoli (1 punto di
penalizzazione e 20 mila euro di ammenda); Grosseto (6 punti di
penalizzazione, e 40 mila euro di ammenda); Frosinone (1 punto);
Cremonese (1 punto di penalizzazione e 30 mila euro di ammenda).
Cristiano Doni (2 anni di squalifica), Carlo Gervasoni (1 anno e 8
mesi), Filippo Carobbio (1 anno e 8 mesi), Kewullay Conteh (1 anno e 8
mesi), Alex Pederzoli (1 anno e 4 mesi, oltre a 10 mila euro di
ammenda), Francesco Ruopolo (1 anno e 4 mesi), Antonio Narciso (1 anno e
3 mesi), Dario Passoni (1 anno e 2 mesi), Mirco Poloni (1 anno), Juri
Tamburini (10 mesi), Andrea De Falco (6 mesi), Alfonso De Lucia (5
mesi), Marco Cellini (4 mesi), Vittorio Micolucci (4 mesi), Nicola Mora
(4 mesi) e Gianfranco Parlato (2 mesi). A norma di regolamento
della Giustizia Sportiva, quando il procuratore federale negozia il
patteggiamento ai sensi degli articoli 23 e 24 del Cgs, alla Commissione
Disciplinare è permesso solo ratificare l’accordo, non emettere
sentenza. Per questo le pene lievi e miti – contestate dalle società
(Cesena, Empoli, Vicenza) che interessate per motivi di classifica si
sono costituite parte terza nel processo – non sono state modificate in
fase di sentenza né saranno tantomeno impugnabili dalla Figc. Queste
sentenze relative alla seconda fase dell’inchiesta Last Bet della
Procura di Cremona arrivano a un anno di distanza dai primi arresti.
Allora, il 1 giugno 2011, finirono in manette tra gli altri il portiere
del Benevento Paoloni e l’ex nazionale Beppe Signori. A dicembre gli arresti del capitano dell’Atalanta Doni e di Sartor. A maggio il capitano della Lazio Mauri e l’ex Genoa Milanetto.
Parallelamente alle indagini della Procura di Cremona si svolgono le
inchieste della Procura di Bari e di quella di Napoli: il marcio del
calcio italiano si allarga fino a colorare l’intera mappa del paese.
Sono coinvolte anche le procure di Genova e Torino. Se queste prime
sentenze sportive sui ‘pesci piccoli’ sono state all’insegna dei saldi
di stagione, c’è da aspettarsi che nel secondo troncone di processi
sportivi previsto per luglio, dove entreranno in gioco i mammasantissima
della Serie A, le cose non cambieranno di molto. fonte: ilfattoquotidiano.it
Calcioscommesse, il Novara si cautela: farà monitorare il flusso di puntate sui suoi matchLa
società piemontese ha stretto un accordo con una società belga
specializzata nell'analisi delle giocate. Al primo indizio di anomalie
sarà informata la Lega Calcio e l'Ufficio Indagini della FIGC, oltre che
i propri tesserati e i dirigenti della squadra avversaria. Non era mai
successo in Italia Lo stadio del Novara Il Novara Calcio
ha deciso, prima società in Italia, di stringere un accordo di
consulenza con una società belga esperta in scommesse per monitorare le
puntate sulle partite della propria squadra e, in caso di flussi
anomali, denunciare il tutto alle autorità competenti. Dal 16 aprile la Federbet AISBL (Association Internationale Sans But Lucratif)
– federazione di diritto che si occupa del controllo del gioco
d’azzardo legato agli eventi sportivi – si impegnerà a controllare tutte
le puntate effettuate sulle partite giocate dal Novara, con un occhio
di riguardo sulle cosiddette giocate ‘Live‘, ovvero le scommesse in tempo reale. Al primo indizio di anomalie la società piemontese informerà la Lega Calcio e l’Ufficio Indagini della FIGC, oltre che i propri tesserati e i dirigenti della squadra avversaria coinvolta. In
questo modo, denunciando i flussi sospetti e ottemperando così
all’obbligo di denuncia prescritto dall’articolo 7 del Codice di Giustizia Sportiva,
il Novara potrà tutelarsi in sede penale cercando di ridurre gli
effetti della responsabilità oggettiva delle società di calcio, prevista
dall’articolo 4 del codice di Giustizia Sportiva della FIGC per i
comportamenti scorretti di propri dirigenti, tesserati, dipendenti o
tifosi. “Dopo un approfondito studio ci siamo domandati
come poter evitare che la responsabilità oggettiva ricada sulla società
dopo un comportamento di un tesserato che non si può controllare –
spiega legale del club, Cesare Di Cintio – Esistono due
livelli di responsabilità oggettiva, quello di una società che non
decide di adottare alcun livello di prevenzione e quella che la riduce
al minimo adottando un modello preventivo, dimostrando dunque un
comportamento positivo e, pertanto, non potrà essere sanzionata dal
massimo della pena prevista dalla giustizia sportiva”. La società piemontese, inoltre, ha deciso per la predisposizione di un codice normativo di condotta ad uso interno per sensibilizzare i propri tesserati. “La Società Novara Calcio – si legge sul sito internet
del club -, dopo aver approvato il modello di gestione ideato dal
Legislatore con il D.Lgs 231/01, è passato alla predisposizione di un
corpus normativo (in via di ultimazione) denominato ‘Codice Antifrode‘
contenente le procedure operative e avente ad oggetto le norme del
Codice di Giustizia Sportiva, affinché ogni dirigente, dipendente e
tesserato della Società sia istruito e, successivamente, sensibilizzato
sui rischi connessi alla violazione di norme disciplinari”. Come tutte
le altre squadre coinvolte nelle indagini sul calcioscommesse, anche il Novara rischia infatti pesanti penalizzazioni. Ieri, intanto, è stato sentito dalla procura federale l’ex attaccante del Novara e della nazionale Nicola Ventola, che secondo le dichiarazioni del pentito Gervasoni si
sarebbe adoperato per aggiustare la partita di Coppa Italia del 30
novembre 2010 vinta 3-0 dal Chievo sul Novara. Le altre partite della
società piemontese su cui indagano le procure sono due ed entrambe del
campionato di Serie B 2010-2011: si tratta di Novara-Ascoli (terminata
1-0, 2 aprile 2011), in cui sarebbero coinvolti diversi giocatori, tra
cui l’attaccante Bertani, e di Siena-Novara (terminata 2-2, 1 maggio 2011) per cui il procuratore federale Palazzi la settimana scorsa ha sentito, oltre che giocatori e dirigenti del Siena, anche gli ex giocatori del Novara Drascek e Gheller. La situazione è critica per la società, tornata quest’anno in Serie A per la prima volta dopo cinquantacinque anni. E così, tramite l’accordo con Federbet e
la predisposizione di un codice di condotta interno, il Novara Calcio
cerca un modo per tutelarsi il più possibile dagli schizzi del fango del
calcioscommesse che hanno insozzato quella che altrimenti sarebbe stata
una bella favola. Come scrive sul sito l’amministratore delegato del
club, Massimo De Salvo, “nessuna società può pensare di
non essere tenuta a trovare delle forme che la tutelino da eventuali
comportamenti illeciti dei suoi tesserati (…) Ho grande rispetto
dell’operato della magistratura, ma noi volevamo uno strumento che ci
aiutasse a tutelarci prima della gara, senza peraltro volerci ergere ad
esempio per le altre società”.
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