Andare fuori casa al sostegno del Magico, sia da autorizzati che da
clandestini, permette di visitare il mondo e scoprire realtà quantomeno
bizzarre. Perché l’applicazione tenace delle norme di sicurezza
all’interno e al di fuori degli stadi è un fatto squisitamente locale.
Chi non ricorda Pistoia? Prefiltraggio all’acqua di rose, tornelli e
palmari wireless non funzionanti... ma l’apparenza era salva e con essa
tutte le italiche virtù di lotta contro la violenza.
A Benevento accade ancora di meglio. Lo stadio lo conosciamo dai primi
anni ’80 quando proprio in terra sannita festeggiammo due promozioni in
serie B. Un Santa Colomba grande, capiente… da 18mila spettatori.
Uno stadio che giocoforza rientra nel cosiddetto Decreto Pisanu.
Ma Benevento è terra florida di miracoli e miracolati. Perché
nonostante uno stadio così grande e capiente, i biglietti si possono
acquistare senza essere nominativi; come prefiltraggio nel “settore
distinti” vi erano delle semplici transenne che servivano
esclusivamente per veicolare i tifosi ma non rappresentavano
sicuramente "un'area di prefiltraggio". Nessun tornello per selezionare
l’ingresso. All'interno dello stadio sono state notate le telecamere
per il servizio di sorveglianza ma anche in tema di stewards c’era
tanto da discutere.
Il Santa Colomba è uno stadio aperto. Con capienza ridotta ma aperto.
Quest’estate l’Osservatorio ha indicato tutti Impianti superiori a 7500
Il Santa Colomba, così come lo Iacovone, non compare in questa lista.
Il Santa Colomba, così come lo Iacovone, in passato è stato chiuso ed
ha subito la riduzione prima a 9900 spettatori e poi a 7499 per evitare
gli strali del Decreto Pisanu. Ma lo Iacovone è stato chiuso, il Santa
Colomba no.
SCOPRI LE DIFFERENZE
A Benevento i fratelli Vigorito, proprietari che club sannita, hanno
sempre dato la massima disponibilità nel fare i lavori di messa a norma
a proprie spese e in qualsiasi momento, anche e soprattutto per la
tanto agognata serie B.
I fratelli Vigorito hanno sempre sostenuto pubblicamente che sono
disposti ad anticipare i lavori per ridurre i tempi che
l’amministrazione comunale deve sostenere per le inevitabili vie
burocratiche.
I fratelli Vigorito hanno sempre sostenuto pubblicamente che sono
disposti ad anticipare i costi della messa a norma del Santa Colomba
che l’amministrazione comunale potrà rendere quando ne avrà la
disponibilità.
I fratelli Vigorito una cittadella dello sport l’hanno costruita per davvero e non con le chiacchiere.
A Benevento le istituzioni (tutte!) si fidano dei proprietari del club
che hanno dimostrato con i fatti di essere persone assolutamente serie
e credibili. Questa clima di concordia, fiducia, trasparenza ed
entusiasmo che si respira nel capoluogo sannita si riflette
inevitabilmente nei rapporti città/società di calcio e permette alla
locale squadra di calcio di usufruire della struttura sportiva con
l’osservanza - diciamo così - “blanda” delle regole di sicurezza.
Un clima di concordia, collaborazione e trasparenza impossibile dalle
nostre parti in quanto il Sig. Luigi Vito Blasi, nel corso degli ultimi
quattro anni, non ha trovato di meglio che litigare con
l’amministrazione comunale (sfrattato dallo Iacovone per morosità sia
dalla giunta di destra che dalla giunta di sinistra), con il Presidente
della Provincia, con i Questori che si sono succeduti e addirittura con
il Prefetto, la massima espressione dello Stato del territorio, che è
stato costretto a convocarlo per fargli firmare la penultima
convenzione di utilizzo dello stadio e assorbire tutte le carenze e
ostracismi della società alla riapertura dello Iacovone nel corso delle
numerose riunioni della Commissione di Vigilanza.
Di contorno, la classificazione della tifoseria rossoblu tra le prime cinque in Italia in tema di pericolosità.
Ma adesso ridateci lo Iacovone
Noi siamo le prime vittime di una società inqualificabile per condotta
e azioni. Ma siamo altresì convinti che con un altro soggetto e
un’altra società, così come è successo a Foggia, lo stadio sarebbe
stato aperto da mesi.
Dopo aver visto di persona e in tv come viene applicato il decreto
Pisanu e dopo l’esperienza istruttiva di Benevento, fatte salve le
carenze che la Taranto Sport dovrà colmare, tenere ancora chiuso lo
Iacovone sarebbe davvero uno schiaffo in faccia alla città intera. |